Davide Lucchi, osteopata piacentino e socio fondatore del Poliambulatorio Health, presenta un’opera che era mancante nel panorama della letteratura scientifica moderna del settore: un manuale metodologico e clinico completo che ha lo scopo di rendere attuali i principi dell’osteopatia e della medicina funzionale in genere, sviluppare un’adeguata forma mentis ed anche tracciare la strada per una traduzione clinica degli elementi dell’osservazione osteopatica. Si legge di una materia complessa, ben oltre i limiti di ciò che normalmente viene ridotta solo ad una terapia manipolativa scheletrica, in grado invece di stare al passo con il linguaggio della medicina di oggi.

Si tratta di un manuale tecnico ma che presenta anche gli affascinanti presupposti e principi dell’osteopatia interessanti per il lettore comune ed anche per il medico e le altre figure professionali che possono collaborare con l’osteopata.

“Frequenze del movimento permesso in osteopatia” è un manuale metodologico basato sull’osteopatia di III generazione, incarnata in Rollin E. Becker. Si basa sul principio cardine che l’Osteopatia non è una terapia. Il Terapeuta è il meccanismo di Salute al lavoro nel corpo del paziente che l’Osteopata deve imparare a leggere e stimolare affinché torni in possesso del proprio potenziale. Niente a che vedere con interrogatorio del paziente, test e tecniche di correzione, ma un fine lavoro di osservazione ed induzione che porta l’operatore a comprendere in modo preciso meccanismi, storia, elementi clinici… che si esprimono nel Sistema che osserva a tutti i livelli.

L’Autore

Davide Lucchi da ormai 20 anni si occupa di Osteopatia su più livelli: il lavoro ambulatoriale gli ha permesso di studiare ed attuare procedure per il lavoro in team, sia tra colleghi che con altre figure sanitarie uniformando linguaggi.

L’impegno nella formazione di base e di II livello lo ha portato a sviluppare un metodo didattico che ora si è concretizzato in un corso di perfezionamento per osteopati in tre livelli, che ha lo scopo di tornare all’approccio tradizionale della Medicina Osteopatica con criteri e linguaggio attuali e tradurre le osservazioni in termini clinici con criteri e linguaggio precisi che permettano una valida collaborazione con le altre figure professionali.